4 domande a...
Matteo Baroni
Matteo Baroni
Progettista e designer di meccanismi e sistemi di sicurezza informatica.
Security IT specialist per H4T srl
Oggi abbiamo con noi Matteo Baroni, che ha risposto alle domande con tantissime informazioni utili! Ho quindi deciso, in accordo con lui, di organizzare tutto il materiale di approfondimento in una breve guida che potete scaricare liberamente: trovate il link in fondo all'intervista .Ed, ora, spazio alle curiosità!
Esistono luoghi più o meno sicuri sul web? Come riconoscerli?
Per i giovani internet è sicuramente il posto giusto dove incontrarsi, conoscere e apprendere.
E’ sbagliato vietarne o limitarne l’uso, è invece giusto che qualcuno guidi costantemente le loro ricerche come quando si accompagna i propri ragazzi nei primi giorni di scuola, o alle prime passeggiate al parco, o in città. Un genitore che vuole insegnare ai figli qual è il modo giusto per navigare in tutta sicurezza, potrebbe cominciare nella navigazione verso siti web ufficiali di un’azienda o di un ente.
Parliamo di un rischio oggi assai frequente: il furto d'identità.
Il rischio più comune è il la fuga di informazioni private senza il nostro consenso e transazioni in denaro non sicure. Viene chiamato Phishing ed è la forma di furto delle identità digitali. Avviene solitamente tramite email o mediante pop-up che si aprono durante la navigazione: essi tentano di ingannare chi le riceve, invitandolo ad inserire alcune informazioni personali.
Le immagini su internet: usi modi e restrizioni
Le immagini su internet sono uno dei grandi problemi relativi all’argomento Privacy.
Io personalmente sconsiglio di pubblicare le immagini dei propri figli sui social network: può diventare davvero pericoloso.
Il significato del mio consiglio è dovuto alla preoccupazione di esporli realisticamente ad un numero esponenzialmente maggiore di persone che possono anche non avere buone intenzioni, (e magari interessarsi a loro in maniera “poco ortodossa”).
Non è così frequente, ma neppure irrealistico, il rischio che persone di questo genere possano avvicinarsi ai nostri bambini dopo averli magari visti più volte in foto online.
La seconda preoccupazione è dovuta ad una pratica non meno importante: queste persone che voglio utilizzare impropriamente fotografie di minori, cercano proprio sui social network immagini per poi ritoccarle con strumenti come photoshop, traendone cosi materiale pedo-pornografico da condividere su canali di community.
Dico sempre, quando una coppia di amici condivide le foto dei propri bimbi: "Condividere le foto della famiglia sui social network è come lasciare i bambini da soli in un parco giochi"
E' vero che sanno tutto di noi?
E’ effettivamente cosi, sanno tutto di noi. L’era degli smartphone, dei device geolocalizzati, della connessione sempre presente, non è solo l’era della vita “smart”, cioè di un accesso ai servizi migliore, più facile e alla portata di chiunque. E’ anche una rincorsa alla collezione dei dati degli utenti, dei dati di tutti.
E' tutto, a presto!
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