Eccoci arrivati quasi a fine luglio...
Eppure sembrava ieri che fosse finita la scuola, eh sì l' otto giugno, valigie pronte e via verso una vacanza-lavoro-avventura... In vacanza con loro, i ns figli... Abbiamo macinato davvero tanti km e i ns due ragazzini si sono davvero dati da fare a montare e smontare il campo base, i materassini, i sacchi a pelo... Da un campeggio ad un B&B, poi un villaggio ed in agriturismo, e di nuovo campeggio... Beh, si sono impegnati e hanno collaborato... Poi un periodo con i relativi mamma e papà, visto che siamo una famiglia allargata, ed ora di nuovo a casa da quasi 10 gg... Tutto è più lento, noioso, fa caldo, C' è un' umidità pazzesca, e la pigrizia ti assale...
Dai cosa possiamo fare?
Una telefonata ad una mamma con 3 figli e voilà incontriamoci!
Facciamo divertire un po' questi figli che non sanno come riempire queste lunghe giornate estive dal caldo soffocante... Basta veramente poco, il più delle volte! Farina, sale, acqua ed il gioco è fatto: PASTA DI SALE PRONTA!
Seguendo questa semplice ricetta, è stato facile vedere ricomparire grandi sorrisi, sui loro volti!
http://www.cosepercrescere.it/ricetta-pasta-di-sale/
Ed eccole le nostre tre "donnine" prese nel realizzare dolcetti di pasta di sale.
Non contente hanno aggiunto anche dei semini di sesamo, zucca e girasole per rendere ancora più complete le loro creazioni.
Una tranquilla oretta le ha impegnate piacevolmente: dapprima nel cercare la ricetta nel web; la ricerca degli ingredienti e del vasellame in cui versarli per poi miscelarli; ognuna con il suo ruolo/impegno condiviso; due foto ricordo e via in giardino ad esprimere la loro fantasia, a consultarsi, confrontarsi, aiutarsi se in difficoltà... Che dire: " con semplicità e condivisione ci si diverte anche con poco" !!!! E allora perché non premiarsi con una golosa merenda fai da te??? Evviva prepariamo il pan cake!!! Ma questa è un' altra storia!!!
[Laura Alessandra]
Io sono il cielo che nevica azzurro
Alle dieci e mezza, alla campanella del richiamo della messa granda, sguscio fuori e solco la neve con bianche scarpine di cuoio e bianche calzette traforate, il golfino incrociato sul vestito di cotone celeste. Ho il cuore in gola e le dita rattrappite, per trattenere le scarpe e non scivolare. Ma sono esultante, e ammirata. Ammirata di me stessa. Sto facendo esattamente quello che voglio. In chiesa ascolto composta la messa, nessuno mi tira le trecce, nessuno mi dice niente. Solo mi guardano, è tutta ammirazione, me la merito. A messa finita,
Maremè
I bambini al mare sembrano bestiole più che altrove, pesciolini desiderosi solo di tuffarsi in acqua e rotolarsi nella sabbia. E questo è bene che facciano. Ma i bambini sono anche filosofi e di certo, guardando il mare, fra un tuffo e l'altro, si chiedono cosa sia mai quel mondo diverso da ogni altro, piatto e azzurro fino all'infinito, senza case, strade, monti, segni d'uomo...
Padri in attesa
Mai come in questi giorni, in cui i miei compagni di scuola creano gruppi su facebook, o su whatsappp, per fare le "Rimpatriate"; mi viene la nostalgia della mia città natale:Trieste.
Ogni città dove ho vissuto, aveva i suoi sorrisi, le sue abitudini, ma portava un unico vestito. Rappresentato dalle persone, dal dialetto, dalle ricorrenze. Trieste in questo caso possiede un intero guardaroba, vestiti diversi per cambiare completamente scenario, quasi come le quinte di un palcoscenico.
Svegliarsi nel Golfo, significa respirare un odore salmastro, udire lo sciabordio sulle fiancate, udire un grido del gabbiano, che al sorgere del sole rincorre un pesce o un pescatore.
Vivere guardando il mare è un privilegio che si acquisisce dopo averlo perso, quel senso di respiro, di libertà, di luce riflessa, di moto ondoso che si frange sulle pietre di Barcola. Nomi, nomi, nomi, Trieste possiede la capacità di dare nomi unici ed indelebili ad ogni cosa. Penso alla Vallrosandra, a Roiano, a Malchina, e potrei andare avanti all'infinito. Sembra un giardino di pietra bianca carsica, su cui sono stati edificati edifici della storia. Una città che ha visto morire il suo splendore nei traffici, nel commercio, nella costruzione di navi, di grandi motori, di sigarette, è stata abbandonata a se stessa, e molti giovani sono andati, quasi scappati, per trovare un equilibrio nuovo. Quando sùffia la Bora, sembra di avere una mano gigante che continua a spingerti, vuole solo che ti sposti e che le lasci lo spazio per passare. Ci sono ricordi così nitidi, cosi vivi nella mia mente, della scuola, del mare, delle gare di nuoto, della discoteca, di quella fredda scala in Salita di Gretta, che faceva da "rifugio", da muro, verso tutto quello che poteva frapporsi tra la nostra voglia di crescere, e il mondo esterno, quello reale che non si era adeguato al nostro essere una generazione diversa.
Non c'erano telefonini, non c'era il tablet, non c'era il navigatore, non c'era ne internet ne facebook. Eravamo noi da soli, con il nostro carattere, i nostri difetti, il nostro profilo "reale", non una foto su uno schermo. Se volevi parlare con gli amici ti davi appuntamento "in Piazza", le informazioni su di noi, venivano raccontate, non potevi vederle online. Forse era una vita più semplice, più vera. Oggi guardo negli occhi i miei figli, li osservo nel loro mondo, e mi sforzo di immedesimarmi, di capire il "loro" mondo, e con grande rammarico, non trovo le cose genuine, semplici ma vere che in qualche modo ci hanno scolpito. Noi a quattordici anni aspettavamo il giorno dopo del nostro compleanno per poter guidare un motorino. Entrare in discoteca da soli, vivere il passaggio obbligato dell'adolescenza. Mentre guardavamo il mondo che ci circondava, le radio stereo portatili urlavano a gran voce musica come Like a virgin di Madonna. Alla tele c'era DJ Television, Rambo, Te spiezo in due, e Fantozzi. Si passavano giornate a salire e scendere dall'autobus, a fermarsi a mangiare un panino di "porcina" vicino la Luminosa, poi in Viale a camminare e cercare qualcosa. Di notte la nostra Trieste s'illuminava e tutti i raggi delle luci accese, finivano nel mare all'infinito. C'erano canzoni in dialetto, che scandivano la nostra filosofia di vita. Cantate suonando una chitarra, seduti in una delle tante grotte carsiche, oppure in riva al mare. Nella notte potevamo contare su punti di riferimento fissi, il fascio del Faro della Vittoria, il Castello di Miramare, una macchia bianca all'estrema destra del promontorio, in cima il "formaggino" il Tempio Mariano, le luci rosse e verdi ad intermittenza, le luci dell'Ospedale di Cattinara. Molte volte la voce che usciva dallo stereo era quella di Vasco, che rappresentava anche il nostro modo di vestire, di essere. Cercavamo tutti di capire dove stava andando la nostra città, la Triestina ormai in B stava scomparendo, La Stefanel vinceva ma non si sapeva dove stesse andando. Il mio sport il nuoto non era gettonato, capitava di vincere anche tre medaglie ed uscire dalla Bianchi da solo, a sperare di prendere la 8, per non dover trovare la 10 e dover cambiare in Piazza Goldoni. I motoscafi Off-Shore che per due volte sono riusciti a colorare il mare e a riempire rombando le orecchie dei triestini, portando un po' della moda straniera in questa città, che voleva navigare da sola. La Barcolana, che ancora oggi mi riempie di voglia, di agonismo, di quella forza e competitività, che solo un triestino che cazza la randa ma bolina con le vele terzarolate per la Bora, può comprendere. Il Museo di Storia Naturale che era una delle mie tappe fisse quando tornavo a Trieste, con tutto quel mondo di fossili ed animali, da scoprire. I piatti tipici del mangiar bene, come la minestra di Jota, fatta con i crauti, i fagioli e le cotiche di maiale. Lo strudel, i sardoni impanati e fritti, i cevapcici, il prosciutto cotto tagliato a mano con una grattatina di kren, per i più il rafano bianco. Una cornice, un ricordo di una città che quasi una chioccia, ci ha ospitato nella nostra adolescenza.
[Andrea Pernarcic]
Trieste Estate 2016: gli appuntamenti di sabato 30 e domenica 31 luglio
Proseguono gli appuntamenti di “Trieste estate”: sabato 30 luglio, alle ore 21, in largo Panfili, va in scela lo spettacolo “Fuoco amico.Fucilati per esempio”, che ragiona sul fenomeno dei “fucilati per l’esempio”, che segnò tutti gli eserciti della prima guerra mondiale ed ebbe la sua massima espressione in quello italiano. Ideazione e testi di Luciano Santin, con Marzia Postogna, Gualtiero Giorgini, Cristina Santin, arrangiamenti musicali di Cristina Santin. Con la consulenza di Studio Contatto.
Alle 21.30, in piazza dell'Unità d'Italia, “Hommage a Sergio Endrigo. Simone Cristicchi & Mitteleuropa orchestra”, nell’ambito di Folkest con la collaborazione di Mitteleuropa Orchestra. Dirige Valter Sivilotti.
Simone Cristicchi assieme alla Mitteleuropa Orchestra diretta da Valter Sivilotti salirà sul palco di piazza Unità per portare il suo intenso "Hommage á Sergio Endrigo", progetto a firma Folkest per ricordare Sergio Endrigo, indimenticabile cantautore polesano scomparso una decina d’anni fa. Una serata realizzata in collaborazione con il Comune di Trieste e inserita nel cartellone di Trieste Estate 2016, un sentito omaggio dello stesso Simone Cristicchi alla città di Trieste alla quale è ormai legato a filo doppio e che nella scorsa primavera lo ha insignito della cittadinanza onoraria. Vista la straordinarietà dell’occasione, il concerto sarà a ingresso gratuito (continua su http://www.folkest.com/hommage-sergio-endrigo-simone-cristicchi-mitteleuropa-orchestra-diretta-dal-maestro-valter-sivilotti)
Domenica 31 luglio, in piazza Verdi, alle 21.00, per la rassegna “Made in Trieste”, “The Leading Guy (TLG)”, uno tra i più interessanti cantautori dell’ultima generazione: racconta personaggi, storie e memorie con una melodia che si rifà alla tradizione folk.
HISTrio: Stefano Bembi (fisarmonica, pianoforte); Bika Blasko (voce, violoncello, cajon); Tomas Nedoh (sax) Feat. I Virtuosi del Carso.
L’HISTrio, reduce da una lunga tournée teatrale con Paolo Rossi, raccoglie nel nuovo cd People musiche tratte dal repertorio popolare balcanico, yiddish, latino, mediterraneo e brani originali. A cura di Casa della Musica-Scuola di Musica 55.
Sempre alle 21, in largo Panfili, “Sesso, bugie e... papagai”: commedia in dialetto triestino ambientata in una stravagante sala medici d’ospedale, a cura di Gruppo Proposte Teatrali - F.I.T.A. in collaborazione con L’Armonia-Associazione tra le compagnie teatrali triestine. Di Alessandra Privileggi e Giorgio Fonn; con Angelo Delluniversità, Roberto Granduzzi, Perla Lanotte, Giorgio Fonn, Gianfranco Pernisco, Alessandra Privileggi, Rossana Busato, Noemi Mauri, Danny Dughieri, Renata Mecchia, Ruggero Pignatelli e Miria Levi; adattamento e regia di Alessandra Privileggi.
Immaginatevi una sala medici all'interno di un ospedale, caratterizzata da un via vai di dottori ed infermieri altamente professionali, seri ed efficienti... Ecco, non è proprio questo il caso della nostra èquipe, composta da un personale a dir poco stravagante, dove l'argomento preferito sono i preparativi per i festeggiamenti natalizi, mentre vengono trascurati degli illustri ospiti che attendono impazienti nell'aula magna l'inizio di un importante convegno medico.
E se un giorno qualcuno bussasse alla porta della sala medici in questione, portando un “regalo di Natale” a dir poco sorprendente? Come se la caverebbero i protagonisti di questa insolita (ma neanche tanto) storia? Gli interpreti di SESSO, BUGIE E… PAPAGAI sono: Angelo Delluniversità, Roberto Granduzzi, Perla Lanotte, Giorgio Fonn, Gianfranco Pernisco, Alessandra Privileggi, Rossana Busato, Noemi Mauri, Danny Dughieri, Renata Mecchia, Gianfranco Pacco. Laura Salvador e Miria Levi. Scene di Roberto Pignataro e Danny Dughieri. Costumi a cura del Gruppo. Luci e fonica di Nicola de Venezia. Rammentatrice: Sonia Sossi. Regia di Alessandra Privileggi.
"Sesso, bugie e...papagai" si è aggiudicato i premi L’ARMONIA come miglior spettacolo, miglior attore maschile (Angelo Delluniversità) e miglior caratterista (Gianfranco Collini) nella passata Stagione teatrale.
INFO/FONTE: Ufficio Stampa Comune di Trieste
Trieste Estate 2016: gli appuntamenti di sabato 30 e domenica 31 luglio
Per maggiori informazioni Sito web: http://www.triestestate.it
Le tipiche Osmize triestine
Le Osmize (da “osem”, otto in sloveno) risalgono ad un editto dell'Imperatrice Maria Teresa d’Austria che consentiva ai contadini la vendita diretta di vino ed altri prodotti agricoli per la durata di otto giorni. Diffuse sul Carso Triestino, aprono periodicamente agli ospiti in alcuni periodi dell'anno.
Si possono trovare prosciutto crudo e cotto, salame, il formaggio Tabor, uova sode, vino rosso Terrano.
Tra le osmize aperte si segnalano (si consiglia di verificare telefonicamente):
http://www.fvgnews.net/view.php?t=e&k=6347
IN CUCINA CON NOEMI
Sono proprio fortunata!
Appassionata del buon cibo e della cucina ho un compagno chef con cui mi confronto e da cui imparo sempre qualcosa di nuovo. Ma cosa più importante, come mamma, con mia figlia minore Noemi, ci divertiamo tra i fornelli condividendo il focolare domestico, sia nel quotidiano che per eventi speciali.
In estate è più semplice ritrovarci assieme ad impastare farina, uova, latte per realizzare piatti dolci e salati, da forno o in casseruola, ma vista la stagione, tanti piatti freddi e veloci!
La domenica, o i giorni di festa, o anche solo perché ha voglia di coccolarci, è sempre una gioia iniziare la giornata con una bella e buona crêpes dolce realizzata in toto da Noemi.
Non manca mai la sua spontanea collaborazione nel contribuire a realizzare super insalatone che ci riempiono gli occhi e poi la pancia!
Se poi penso a quando panifichiamo e immancabilmente ci cimentiamo nella farcitura di pizze e focacce, fantasia e buon gusto nella scelta degli ingredienti, da parte di Noemi non mancano mai!
Mi piace molto l' idea di andare assieme a cogliere direttamente dal campo quelle verdure, insalate, fiori di zucca, e poi ci ritroveremo in cucina fianco a fianco.
Grazie ad Agrifoppa, abbiamo questa bellissima Azienda Agricola che ci da la possibilità di cogliere personalmente ortaggi e verdure di stagione. Faticare sotto il sole, al caldo umido, tra insetti e miriadi di farfalle, chinarsi verso la terra, piegate o in ginocchio, per scegliere la zucchina con il suo fiore più grande, la melanzana viola più soda e lucida, il cespo di insalata più invitante, i fagiolini verdi più teneri; ti rende parte attiva di quel processo che troppo spesso viene a mancare, comprando al supermercato o alla bancarella.
In primis lo scoprire e confermare che la madre terra ci aiuta a nutrirci dopo averla seminata, bagnata, curata a dovere secondo i cicli lunari e delle stagioni.
In secondo luogo, pur essendo faticoso ed impegnativo, è una vera soddisfazione cogliere i frutti da se per poi mondarli e cucinarli con passione.
Terzo ma non meno importante, imparare quali sono le verdure e gli ortaggi di stagione.
Tutte cose che è molto bello vivere ed impararare sul "campo" invece che sui libri, ma ancor più belle se condivise in famiglia.
Quindi con Noemi, nulla è lasciato al puro caso: "i fagiolini non crescono di certo direttamente nei barattoli e tanto meno i pomodori!!!"
Quindi rimboccate le maniche, lavate bene le mani, con la materia prima sana e spesso raccolta direttamente da noi, un po' di fantasia, tanta passione e a volte quel suggerimento di un libro di ricette per i più piccoli, eccoci pronte a preparar buon cibo!
E sì, anche dei buoni libri non guastano! I ns sono nella foto a fianco.
Ci sono anche dei set per i più piccini completi di grembiule, frusta, mattarello, formina per frolla e lecca pentola rigorosamente mini, con libro di ricettine semplici allegato, che possono fare al caso ns: mamme con bimbi!
Allora cosa aspettate a "coltivare" la vs passione con il vs futuro master chef junior Italia?
[Laura Alessandra]
Ci potete contattare qui
Se siete un struttura ricettiva, noi proponiamo il "baratto", quindi se volete articoli, pubblicità, sitiweb, social, servizi foto e video, ecc. FATEVI SENTIRE!
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